Erica Peloso, 10 giugno 2019
Da anni coltivavo il sogno di partecipare a Feltrosa e quest’anno, quando nel programma ho visto che ci sarebbe stata Gioconda, ho giurato che non mi sarei lasciata sfuggire l’occasione!
Nel mio sogno ho trascinato con me Vittorio, compagno di Vita e di feltro ad ago, così con grande emozione siamo riusciti ad iscriverci!
Dalla Valle d’Aosta siamo giunti a Stia carichi di entusiasmo per partecipare al corso e per respirare l’aria di Feltrosa!
E così alle 9.00 di sabato pronti, via! Con emozione, coraggio, anche un po’ di timore di non riuscire.
A farci compagnia sui tavoli da lavoro due creazioni di Gioconda: Pinocchio ed un clown, anche loro curiosi di vedere come ce la saremmo cavata!
Gioconda ha preparato del materiale, con schemi di proporzioni del corpo e altri suggerimenti, e questo ci è di grande aiuto per iniziare il lavoro. La testa è la nostra base di partenza, da infeltrire ben bene prima di passare ai dettagli.
Con l’ago creiamo poi i solchi per gli occhi e con ciuffi di lana continuiamo a scolpire la nostra testa: creiamo il mento, il naso, le palpebre, le sopracciglia, le guance…
Sembra incredibile ma quando ci fermiamo per la piccola pausa panino, la nostra testa non è ancora terminata! Sale un po’ di ansia generale: ce la faremo a finire?
Ci rimettiamo al lavoro, vorrei prendere più appunti, fare più foto!
Sperimento ancora una volta che la lavorazione del feltro ad ago richiede tempo, pazienza e tanta fiducia! Sì perché la mia testa sembra quella di uno gnomo più che quella di Pippi calzelunghe..
Gioconda ci segue con pazienza ed incoraggia ognuno di noi.
Alle 14 circa iniziamo a costruire la struttura della nostra bambola: Gioconda ci spiega come piegare ed assemblare gli scovolini che poi rivestiamo di lana e infeltriamo con cura. Anche questo lavoro richiede tempo e pazienza!
Mentre lavoriamo, Gioconda ci svela piccoli barba-trucchi: l’ago da usare per rifinire il lavoro e cercare di “cancellare” i buchini, i colori per sfumare il viso, i dettagli che possono dare “personalità” alle bambole…
Arriva finalmente il momento di unire le varie parti, ancora ciuffi ed ago per il collo ed ecco pian piano le bambole prendono vita. Ci divertiamo a creare pettinature e alle 18 le nostre bambole sono finite: la mia adesso sembra Pippi e non più uno gnomo dei boschi!
Sabato sera chiudo gli occhi e vedo visi di bambole bellissime che scorrono una dopo l’altra davanti a me, e mi addormento così.
Grazie ad Eva per aver pensato a questo corso e grazie a Gioconda per aver condiviso con noi i tuoi saperi.