Livia Sordini, 15 maggio 2019
Tornata a casa e già mi manca Feltrosa.
Mi manca quel tempo sospeso e irreale, quello stare insieme operoso e curioso, la creatività che si respira ovunque, i colori infiniti che mi riempiono gli occhi, gli odori del sapone, della lana bagnata, delle misture tintorie, del legno, del gas del fornello dove bollono pentoloni ricolmi d’acqua.
Foto di Tita Malingamba e Paolo Uliana
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La stanchezza, il mal di schiena e poi ancora l’entusiasmo, l’energia, la soddisfazione del lavoro finito e le chiacchiere senza fine, le carissime amiche, la semplicità dei rapporti, l’affetto che circola e, a volte, anche i malumori e gli imprevisti da risolvere.
Le cene rumorose e lentissime in cui non si riesce neanche a parlare, la collaborazione, quel capirsi anche solo con uno sguardo, quell’esserci l’una per l’altra. Il sorriso timido e gentile di Maria, la grazia e l’entusiasmo di Gioconda, il mondo colorato e carico di energia di Ariane, le infinite varietà di piante e le magiche pozioni di Yesim.
E ancora, i panini assortiti per tutti i gusti, il Concerto al buio che mi ha rimestato dentro e commosso fino alle lacrime, le storie delle persone, i malesseri condivisi come se ci conoscessimo da sempre, il piacere delle nuove amicizie, la graditissima visita di Raffaella e Grazia, i progetti futuri, la gentilezza ruvida degli abitanti di Stia e questo austero edificio carico di storia e di storie di lavoro ed impegno.
La grandissima pazienza, l’entusiasmo, l’energia ed il sorriso di Eva affiancata dal fido Paolino e poi ancora Angela, Alessanto, Francesco, Gessica…
Grazie a tutti! E a rivederci presto…