Eva Basile, 1 giugno 2022
Esattamente un anno fa, anzi un po’ prima, è iniziata la grandiosa avventura di Notte Stellata.
Dopo aver sorteggiato ed affidato i frammenti, è stata avviata una ribollente chat di whatsapp.
Inizialmente pensata come veicolo veloce per le comunicazioni di servizio, è diventata in men che non si dica una sorta di diario collettivo a 120 voci e si sa, quando si parla in tanti si rischia: qualcuno si irritava per il tanto chiacchiericcio, altri si confrontavano su come realizzare ed allestire l’ambizioso progetto.
Comparivano anche foto, con i primi sperimenti. Uno dei problemi da superare era, almeno nel sentire delle prime partecipanti, far combaciare i motivi e usare una tavolozza coerente con la gamma di colori presenti nel dipinto.
“I colori DHG usati: per il blu nero: buio, tuareg, firenze, chagall, alba, bianco. Per il giallo: zafferano, sole, capirinha. Poi fibre di seta ” scriveva Giulia Rizzo mostrando il primo campione di prova.
Qualcuno mostrò i campioni tratti dalla cartella ufficiale, meglio non rischiare!
Il risultato finale ci ha lasciati senza fiato: i frammenti combaciano, le tonalità si armonizzano. Molti del resto acquistano la lana presso DHG.
Un’azienda che ha sempre sostenuto Feltrosa, del resto, e la cui storia si lega al nostro convegno.
Nell’edizione 2008 presentò le sue lane merine colorate di decine e decine di tonalità: fu una vera festa per gli occhi e un successo travolgente!
Poi, negli anni, ha sponsorizzato la grande mostra di arte ambientale di Feltrosa 2013, mettendo a disposizione lana ed energie. L’edizione 2010, al Museo del Tessuto di Prato è stata possibile grazie al suo appoggio.
In questa edizione si è occupata della spedizione delle basi su cui appuntare i frammenti: un lavoro dietro le quinte, poco visibile ma fondamentale.
Sono grata a DHG, Gaia Gualtieri ed i suoi collaboratori per questo generoso contributo, e per la loro grande disponibilità.