Diana Biscaioli, 16 maggio 2017
Da qualche anno Feltrosa si è aperta al “needle felt” e in questa edizione il successo di partecipazione ai due corsi di Maria José Troncoso e all’animazione d’accoglienza ideata da me, hanno dimostrato quanto la tecnica d’infeltrimento ad aghi sia popolare e stimolante!
Vi racconto com’è andata.
Al rientro dalla gita in battello, le feltraie hanno trovato dei tavolini all’aperto allestiti con le lane naturali offerte da Spinnradl.
Ciascuna aveva davanti un’immagine fotocopiata da un bestiario medioevale reperito da Eva Basile, che offriva uno spunto per l’idea di creare ibridi tra mondo animale e vegetale.
Dopo aver introdotto il gioco, i vari gruppi (ben 6 sottogruppi composti da 7 feltraie) sono entrati nel vivo del lavoro d’infeltrimento e via via, i tavoli si riempivano di altre lane colorate, strani esserini prendevano forma dalle abili mani delle feltraie e ad ogni “cambio” il manufatto girava all’interno del gruppo.
Alcuni gruppi hanno lavorato silenziosi e concentrati, altri più vivaci tra il chiacchiericcio.
Il tempo, un’ora circa, scorreva rapidamente e al termine, il manufatto di partenza tornava trasformato nelle mani del suo artefice iniziale.
—————A caldo ho chiesto di annotare qualcosa emerso nel gioco, un titolo, se veniva in mente una storia… poiché non c’era il tempo di chiedere a ciascuno una ‘restituzione’, ho chiamato dei volontari che ci hanno regalato fantastiche storie.
Dal canto mio è stata un’esperienza interessante e sorprendente che mi ha dato modo di osservare ancora una volta quanta energia e creatività si genera mettendo in condivisione fantasia e manualità. Ogni mostrillo è stato un dono unico e speciale nato dall’alchimia che si è creata in ciascun gruppo.
Ringrazio tutti per essersi messi in gioco, e soprattutto ringrazio Eva per aver accolto la proposta, Lucia d’Amato per avermi assistito nelle varie fasi della conduzione. Infine ringrazio Maria Cristina Modanesi per aver coniato il nome, pure fantastico, di Mostrilliamo!