Cavareno è un Comune di montagna di origine medievale ma con radici nell’epoca romana e addirittura nella preistoria. Turisticamente assai frequentato, Cavareno è immerso in un’incantevole cornice di boschi e prati.
I primi documenti in cui si trova citato Cavareno risalgono al 1223.
Nei secoli successivi divenne Communitas o Universitas e si dotò di Charta della Regola.
La copia più antica ritrovata risale al 1632. Si tratta di un documento redatto negli anni dopo l’anno Mille e rimasto valido fino all’invasione napoleonica del Trentino. Con esso le comunità locali definivano, appunto, le regole della vita associata. Trasmesse dapprima oralmente, tali regole vennero messe per iscritto a partire dal XIII secolo, redatte dapprima in lingua latina, poi in lingua volgare.
L’area appartenne al Principato Vescovile di Trento e fu zona di confine nelle dispute secolari che hanno opposto quest’ultimo ai conti del Tirolo per il possesso della zona.
Conserva alcune antiche costruzioni con affreschi, bifore, sporti, porticati e cortili interni, realizzati secondo la più tradizionale architettura rurale nonesa e trentina.
La chiesa parrocchiale di S. Maddalena (1869-1873) custodisce opere dell’artista Giambattista Lampi, fra cui la pala con la Santa e la Via Crucis. Nella parte opposta della piazza, troneggia il campanile cinquecentesco della vecchia chiesa.
La chiesetta dei Santi Fabiano e Sebastiano del IX-XVI sec. vanta delle preziose decorazioni pittoriche del XIII sec., affreschi del tardo Quattrocento ed un dorato trittico gotico.
Paese di circa mille abitanti, Cavareno ha un’economia che si fonda essenzialmente sui settori secondario e terziario. L’agricoltura è basata soprattutto sulla zootecnia con allevamento di bovini. Un ruolo di primo piano nell’economia locale è rivestito dal turismo.
Per gli appassionati sportivi sono disponibili campi da tennis scoperti, una tennis-hall coperta, un campo di calcio, uno da pallavolo e pallacanestro e due parchi pubblici.
Ogni anno, ad agosto, si celebra la Festa della Charta della Regola, gli abitanti del paese si spogliano, per una settimana, dei loro quotidiani abiti per indossare i panni di rustici contadini di metà Seicento.
Il centro storico si anima del divertimento sano e genuino di un tempo: musica di fisarmoniche mista ai profumi della polenta appena tolta dal paiolo e delle patate cotte sul fuoco vivo riempiono i vicoli e le piazze della villa rallegrando le calde serate estive.
L’occasione è la rievocazione del 1632, anno in cui fu redatta la più antica Charta della Regola della Comunità di Cavareno conservatasi fino ad oggi. Tornare indietro nei secoli, riappropriandosi degli usi e delle consuetudini di un tempo, scoprire la ricchezza culturale della popolazione nonesa… questa è l’atmosfera che accompagna i giorni di festa della Charta della Regola della Villa di Cavareno.
La manifestazione propone una “disfida rustica”, la sfilata in costume d’epoca e la lettura del documento, assaggi di pietanze tipiche e visita delle case più antiche dove rivivono scene di vita contadina.