Mostra Feltrosa 2014.
Loden Museum Vandoies (BZ) 2 – 9 Maggio 2014.
Mostra d’arte tessile in feltro sul tema del Verde, il colore del loden e di molto altro.
Oggetti d’arte indossabile, accessori ed oggetti d’arte.
Le schede di tutti i lavori in mostra (pdf)
Il verde ci circonda, o meglio, circonda i fortunati che vivono in campagna, coloro che hanno un giardino o che hanno riempito la propria casa di piante. Il verde del fogliame è il colore più comune negli ambienti naturali, tanto comune che i nostri ricettori visivi sono ‘tarati’ per riconoscere il verde: probabilmente per l’uomo delle origini sapersi orientare nel verde era vitale.
Così i dispositivi digitali hanno il doppio di sensori dedicati al verde, rispetto a quelli che convertono il rosso ed il blu, in modo da registrare immagini per noi chiaramente leggibili: si sa, le immagini digitali utilizzano la triade RGB, red, green e blue.
E per realizzare effetti speciali nel video digitale si usa il così detto chroma key dando uno sfondo verdissimo alle riprese: come dire, il verde è anche diventato il colore della realtà virtuale!
Ma la simbologia del verde è articolata e se adesso tutti giurano che sia il colore della natura, un colore buono e rasserenante, addirittura impegnato per la salvezza del pianeta, in altri tempi e in altre culture il verde era associato al sortilegio, al veleno, al fiele, all’avarizia, all’invidia, all’instabilità, alla malvagità.
E c’è verde e verde: il tono chiaro, vicino ai gialli, è associato alla primavera, alla rigenerazione, alla gioventù, alla speranza, all’ardimento dei cavalieri medioevali, alla salubrità.
Quello più brillante al gioco, all’alterna fortuna, al denaro, alla magnifica trasparenza dello smeraldo, che riposa la vista.
Quello cupo infine, è sinistro ed incerto: il colore dell’ombra. E poi il verde che vira al bruno: il verde militare, l’indefinibile kaki, misto di verde, bruno e grigio, il solo veramente ammesso per i nostri abiti.
Fino alle scoperte di Newton concepito come uno dei colori fondamentali, assieme al nero al bianco ed al giallo, il verde è stato relegato a colore ‘secondario’ dagli studi di ottica. Non considerato rilevante da Mondrian, ad esempio, pochissimo presente nei guardaroba, nonostante che pantone avesse decretato il verde smeraldo colore dell’anno per il 2013.
E verdi sono alcuni animali esemplari: il perfido e repellente rospo, l’infido e peccaminoso serpente, il pappagallo ‘che parla per dimenticare la sua prigionia’ il ramarro che sacrifica la coda per salvarsi la vita, lo scarabeo, che lavora inutilmente rischiando di rovesciarsi, simbolo del popolo che cerca di affrancarsi tramite il lavoro ma è confinato alla propria subalternità. Il verde, a differenza del blu, è associato ai meno fortunati.
Un colore mutevole, quindi, difficile da definire, difficile da ottenere con i pigmenti naturali. Che adesso incarna simbologie opposte: da una parte il verde celtico, tanto caro alle autonomie del nord Italia, dall’altra colore dei vessilli dell’Islam e quelli dell’ambientalismo militante.