Eva Basile, 11 maggio 2016
Le foto ricordo di Feltrosa non tardano ad arrivare: copiose fin da subito sui social, pressoché in tempo reale anche quelle ufficiali, scattate come ogni anno da Daniel Kevorkian.
Foto che ritraggono persone, fermano momenti, documentano i passaggi cruciali di ciascun corso, per aiutarci a ricordare meglio quanto appreso. Foto che restituiscono un’emozione, uno scorcio interessante, qualcosa che si è scoperto.
Mel è un piccolo paese, abitato da persone un po’ speciali, molto cordiali ed ospitali: mi è venuto da dire che ci abitano persone più ‘sature’ rispetto a quelle incontrate in altri luoghi, più caratterizzate. Un po’ come l’azzurro del cielo, decisamente più brillante di quello che vedo solitamente.
(una foto di gruppo a risoluzione migliore si può scaricare qui)
————-
Cosa ricorderò? Sicuramente le risate di Tita ed Eloisa: fragorose ed irrefrenabili. L’impeccabile camicia bianca di Fabio, il marito ciclista di Cinzia, che ogni giorno pedalava per chilometri e chilometri.
Caroline e Natalia, giunte da lontano per condividere un po’ del loro sapere con noi: due professioniste, due belle persone, generose e gentili.
E la signora Pina, estrosa padrona di casa a Palazzo Bonesso e Luciana, che ci accoglieva festosa all’albergo ristorante Al Moro. Il fabbro, personaggio un po’ sopra le righe, dalla bottega affascinate.
Le dodici ospiti russe giunte oramai per la quarta volta a Feltrosa grazie a Yulia e le due misteriose visitatrici giapponesi, che nello stupore dei zumellesi, sono giunte in taxi da Venezia appositamente per Feltrosa…
Con gratitudine ricorderò Micaela ed Erika, incontrate più di due anni fa a Leumann, quando mi avvicinarono per propormi di organizzare assieme Feltrosa e Simone, assessore-archeologo che ci ha aiutati senza risparmiarsi.
La foto ricordo di gruppo siamo riusciti a farla, anche se mancano una buona metà dei presenti. L’anno passato non ce l’avevamo fatta: anche questo è un progresso!