A Feltrosa 2022 tiene il corso Sassofà cuscino
Vive nelle Alpi Marittime di Cuneo da vent’anni grazie all’incontro con il Feltro, recuperando la lana Sambucana delle pecore dell’area in cui abita per trasformarla oggetti per la casa e per la persona.Prende parte a progetti ad ampio raggio: ha vinto un bando per l’innovazione della Compagnia San Paolo per una ricerca sulle qualità termoisolanti della lana Sambucana ed ha realizzato i feltri per il restauro del pianoforte di Rossini, fra le altre cose.

Ispirata dalla natura meravigliosa della Valle Stura e dai viaggi intrapresi nel mondo per esposizioni e workshop, cogliendo le occasioni di ricerca e la sperimentazione che mi sono offerte realizzo opere di ogni genere per arredare (cuscini, tappeti, lampade,..), per vestire (abiti, sciarpe, guanti, borse,..) o semplicemente per arricchire la propria vita di bellezza e salute in modo ecosostenibile.
La mia relazione decennale con questa materia vivente di arte applicata si è rivelata magica, istintiva e semplicemente irrinunciabile. Una meraviglia che continua a rivelarsi in modo intrigante e divertente.
Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Sudamerica e Oriente, viene premiata al concorso artistico Chius’Arte nel 2009, lo stesso anno in cui espone per la prima volta a Parigi con una mostra dal titolo Naturale Innaturale nella Galleria Eof in collaborazione con l’artista Fiora Gandolfi.
Crea all’interno di una bottega per l’arte applicata dove non si rinuncia al figurativo, anzi, lo si esalta grazie alla padronanza della materia, la quale è esclusivamente naturale (lane, sete, colorazioni naturali ecc..), nel rispetto del pianeta e di quella visione giapponese del mondo, prettamente estetica, del Wabi-sabi 侘寂 fondata sull’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione delle cose.
Il Wabi nell’arte della Dogliani è riferibile ad una attenta osservazione, talvolta sintetica, talvolta analitica, sempre volta al bello della natura e alla sua scelta personale di esistenza lontana dalla società frenetica. Invece il Sabi lo ritroviamo nel sapore austero e povero del materiale prediletto per le sue creazioni: il feltro. Un materiale che per la sua realizzazione necessita di competenze e di un certo allenamento fisico, e che ha un incredibile potenziale formale, plastico ed espressivo.