Marisa Beatrice Rossi, 21 maggio 2015.
Nel programma a Scanno era prevista anche la tosatura delle pecore condotta dai Maori.
Tita e Danila erano andate a fare già un sopralluogo di sabato ma i Maori non erano ancora arrivati e così siamo andate ad Anversa domenica mattina (Cinzia Binosi, Tita Malingamba, Danila Schoen Martina Gregoretti ed io)
La tosatura per me non è una novità. Per anni abbiamo avuto delle pecore e alla tosatura ci pensavo io a mano con la forbice. Poi conosco anche pastori toscani ed ho assistito diverse volte alla tosatura.
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All’allevamento La Porta dei Parchi vicino ad Anversa abbiamo trovato un gregge enorme di pecore. Erano più di mille animali e già questo era una cosa impressionante.
Il belato degli animali si sentiva rimbombare nel petto.
I Maori portano dalla Nuova Zelanda i loro rasoi ed una specie di gabbia rettangolare dove le pecore man mano aspettano il loro turno.
Il più giovane era responsabile di affilare bene i coltelli del rasoio gli altri tre si occupavano degli altri attrezzi e si mettevano delle scarpe speciali per la tosatura.
Queste sono fatte come dei mocassini indiani con una pelle molto soffice e un interno di feltro. Questo per non far male alle pecore. Prima che iniziassero la tosature ho avuto occasione di parlare con il più giovane e mi ha detto che loro vengono in Europa per la tosatura per circa 2 mesi e che guadagnano 1.50 € per animale.
Oltre che in Italia fanno la tosatura anche in Irlanda e Inghilterra dopo di che vanno in Australia e poi tornano dalle pecore in Nuova Zealanda e anche dalle loro donne!
Il modo dei Maori di tosare ci ha fatto molta impressione perché non legano le pecore, le tengono un po’ sulle cosce in un modo che sembra un abbraccio. Maneggiano le pecore con tranquillità ma sono molto veloci. Era una cosa bella da vedere.
I Maori, uomini belli e muscolosi con i loro tatuaggi tradizionali al lavoro con le pecore: un’altra bella emozione che ci ha dato Feltrosa 2015 a Scanno!
Grazie
foto: Tita Malingamba